L’attività di Veronelli copre un cinquantennio (1956-2004), contraddistinta
dall’inclinazione a leggere in anticipo i fatti, dalla capacità di stimolare riflessioni da angolature originali e dalla perseverante lotta sia per l’affermazione della qualità sia per la difesa del mondo contadino.

Proprio ripensando al suo percorso, ebbe a scrivere, nel 2001:

 «“La frase con cui iniziai il mio lavoro, 45 anni fa, fece scandalo:
«Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino d’industria».
Chiaro: un paradosso, sentenza o battuta contraddittoria che ha sempre in sè un fondo di verità.
Quella mia battuta aveva in sè più verità di quanto io non credessi…”
».

Ha scritto tantissimo.
È stato, oltre che giornalista, editore – anche di se stesso, in due periodi: 1956-1962 e 1989-2004 – e autore, per varie case editrici.

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