ED E’ LUI

Sei tu che bevi ed è lui, il vino, a farsi soggetto.

Una situazione di reciprocità, quasi complice.

Divieni profetico, ti impegni con desideri futuri.

MI STANNO VICINI

Mi stanno vicini

gli anni dell’età matura

sento il cambiamento

ed una quieta gioia

nella stagione nuova.

Non tutti i semi hanno dato

i loro frutti

ma una era la pianta:

son semi e frutti miei

lasciati al vento

e al mondo.

Da sé si porteranno;

nulla più mi deve appartenere.

 

(testo non datato)

IL VINO NUOVO

LA TUA BOCCA

Bocc’a bocca.

Bella bocca,

angelica,

di perle piena.

Bocca diabol’angelica,

dolci-tristi parole.

Stilli nella bocca il miele;

e il fiele.

Bocca fontana d’ogni dolcezza,

soave sull’amorosa via.

Bocca spietata nel diniego,

fontana d’ogni amarezza.

Bocca donata, bocca negata;

bocc’aperta, bocca chiusa;

bocca soave, bocc’amara;

bocca offerta, bocca forzata.

Pare ancora che morda,

tanto hai viva la bocca.

Susciterò le mie parole nella tua bocca;

susciterà le mie parole la tua bocca.

Bocca baciata perde ventura.

Bacio di bocca il cuore tocca.

Paura che la tua bocca di rosa

mi chieda qualcosa

della mia morte futura.

Con la morte in bocca,

ora; mai sazio di tua bocca.

SENZA TITOLO

Anche la poesia, per quanto

diversissima dalla storia,

ha figura di donna bella

“che inspira ed espira.”

Bella? Stupenda e superba, così che

cento e cento e cento ha innamorati,

ciascuno teso a coglierne

il freschissimo fiato e pronto

a fare omaggi a suo modo.

Annio, che mi è amico, e di cui cogli

quell’amore in ogni gesto, le strappa,

con la straordinaria arroganza dei timidi, baci

lunghissimi e, caricati delle urgenze

di sue radici, li racconta.

Io, con altri tanti, lo ascolto,

così che aumenta a dismisura

l’affetto: nella sua voce,

per nulla arcadica e parnassiana,

sento – e mi esalto –

la civile presenza della terra

e dei suoi “vini.”

(11 dicembre 1978)