Ho sempre detto che la vita sia il diritto di vivere. Diritto e non obbligo.
Voglio vivere sino a che avrò la capacità d’incontrarmi con i pensieri, la musica, gli uomini, i vini e i cibi.
Quando io, e non altri, valuterò le mie capacità d’essere vivo troppo scadute, ricorrerò senza timore alcuno, anzi con intima gioia da che i filosofi lo ritengono l’atto più nobile e definitivo, di morire. Avrò la scelta dell’eutanasia.