Veronelli, permettici di darTi del Tu, come da noi si usa con un amico e come sappiamo tu ci chiederesti, anche se parliamo di una persona importante.
Ci hai lasciato sul più bello. Ci dispiace. La colpa non è stata Tua, lo sappiamo.
Ti aspettavamo a Verona al Vinitaly. In verità non solo noi, ma anche quanti tenevano al Tuo giudizio tagliente e profondo, ma vero. Non è egoismo il nostro; sei stato Tu a lusingare molti di noi.
Con Te la cultura del vino è cambiata: non più frasi servili e con lusinghe a poche aziende già affermate, ma giudizi tecnici sinceri. Tu eri un uomo libero. Ancor di più perché esserlo non basta a saper gridare la libertà; e Tu la gridavi. Se un vino meritava, quand’anche fosse in una brocca, quello di uno conosciuto contadino, ma era buono e genuino, aveva le Tue lodi.
Noi di Cantine Due Palme non vogliamo premiarTi per quanto hai scritto: quello per noi, anche se importante (ci mancherebbe che non lo fosse), viene dopo.
Vogliamo invece qui riconoscere che è con Te che il vino, oltre che giusto e sapore, è diventato elemento di storia e di sociologia.
Sei stato Tu a ricordare e ad insegnarci che il vino non è avulso dal territorio. Anzi, ne racchiude la storia, il clima, la tradizione, i sacrifici degli uomini. Sì, lo sappiamo, non si vede.
Un buon vino non lascia traccia di quanto lavoro sia necessario per farlo, ma ce n’è, non meno di quanto sia necessario per dipingere un quadro o costruire una strada.
La Cantine Due Palme di Cellino, fatto tesoro di quanto di saggio hai detto e scritto nella Tua vita, a posteriori purtroppo. Te ne riconoscono merito e Ti conferiscono il PREMIO SPECIALE 2008.
È un premio che nel Tuo caso ha valenza molto di più che se fossi ancora tra noi: forse non Ti avremmo detto che tutto quello che nella vita hai seminato, comincia a produrre “abbondanti raccolti di grano”.
Almeno per noi di Cantine Due Palme, che siamo stati attenti alle Tue indicazioni, “il nostro grano”, che poi è il nostro vino, s’impone nel mondo.
Grazie, Veronelli, per quanto hai dato a noi, e più in generale, alla Viticoltura d’Italia.
Avv. Assunta De Cillis, Il direttore generale
Angelo Maci, Il presidente