Ho grande gioia quando studenti universitari, stimolati dal proprio professore di riferimento, scelgono Gino Veronelli quale argomento per la loro tesi di laurea.
L’ultima è Alessandra Saponara, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, laureatasi il 7 marzo (anno accademico 2011-2012) sotto la guida del professor Nicola Perullo (docente di Estetica e Filosofia del gusto; tra le sue pubblicazioni, ricordo Filosofia della gastronomia laica. Il gusto come esperienza, e L’altro gusto. Saggi di estetica gastronomica), egli stesso ammiratore del pensiero e dell’opera veronelliana.
Alessandra, di Gino – che non conosceva, se non per il nome – ha ricercato e studiato le ragioni della sua modernità, riflettendo su tre elementi che ne hanno accompagnato con continuità l’attività di giornalista e scrittore: gastronomia, estetica e anarchia.
Riporto, del suo lavoro (valido per qualità di ricerca, attenzione nell’analisi e capacità di riflessione), un estratto dell’introduzione e uno delle conclusioni. E ringrazio, sia lei sia Nicola Perullo. (Gian Arturo Rota)
INTRODUZIONE
… La ricerca ha come protagonista Luigi Veronelli, primo gastronomo italiano dell’era moderna e fondatore del giornalismo enogastronomico in Italia.
Veronelli è protagonista del mondo culturale italiano dagli anni Cinquanta agli anni Duemila, nasce come studioso di filosofia, diventa editore e si afferma come giornalista scrivendo su quotidiani e periodici e occupandosi di televisione.
È uno scrittore prolifico anche nei libri (più di 200, contando anche le varie edizioni delle sue guide) e nelle corrispondenze intrattenute con personaggi di spicco del mondo della cultura e della produzione agroalimentare. Attraverso la sua attività ha lottato per l’affermazione della qualità dei prodotti alimentari, facendo da tramite fra il mondo della produzione e i consumatori.
Forte in lui l’ideale dell’anarchia, ha promosso la lotta contro la massificazione del mercato per l’affermazione del patrimonio enogastronomico come bene culturale nazionale…
– Il primo capitolo introduce la personalità di Veronelli tracciando un percorso fra gli eventi significativi della formazione del suo pensiero filosofico, politico e conseguentemente alla sua idea di gastronomia.
– Nel secondo capitolo si delineano i quadri teorici dell’estetica e dell’estetismo, fornendo argomenti critici per considerare Veronelli un anticipatore dei temi del dibattito filosofico contemporaneo sui temi di autenticità, corporeità e identità in riferimento al gusto.
– Il terzo capitolo è dedicato all’anarchia, dottrina sposata da Veronelli, come pensiero sociale e propulsione per l’azione concreta, a comprova che l’interesse per la gastronomia può avere risvolti concreti per la società.
– Nel quarto e quinto capitolo si analizza il lavoro di Veronelli per quanto riguarda la sua idea di critica enogastronomica e la genesi del giornalismo enogastronomico.
CONCLUSIONI
Questa ricerca sulle origini della figura del gastronomo ha confermato la posizione che lo studio approfondito della materia cibo permette di affrontare problematiche che hanno ripercussioni su aspetti sociali, economici, politici e culturali. La vita del gastronomo Veronelli e il suo pensiero sono una dimostrazione di questa tesi.
Ha iniziato la sua carriera con la pubblicazione de Il Gastronomo rivolgendosi ad un pubblico elitario e l’ha conclusa (non per inattività, venendo a mancare nel 2004) rivolgendosi ai giovani dei centri sociali…
Il suo pensiero insegna che, per ottenere il circolo virtuoso della qualità dei prodotti e dell’ambiente che li produce, bisogna partire dalla terra e dal lavoro dei contadini…
Il discorso sul cibo non può prescindere dal considerare il soggetto che fa esperienza nel mondo.
A questo proposito è stato utile approfondire da una parte la concezione dell’individuo nel pensiero anarchico e dall’altra il significato di estetica e dei rapporti fra questa disciplina filosofica e la cultura materiale.
La relazione dell’uomo con il cibo, che si pone fra necessità biologica ed esperienza estetica, non si riferisce solo al sistema gusto-olfattivo, il cibo è anche rappresentazione e immaginazione, scelta etica e codice sociale.
Gli esempi a conferma di questa affermazione sono riscontrabili nella vita moderna come nella storia. (Ad esempio):
– Il cibo è anche specchio degli accadimenti storici, si pensi ai periodi di carestia e di abbondanza.
– Nella complessità delle relazioni che l’uomo intrattiene con il cibo ci sono anche piacere e conoscenza.
Gli argomenti che rendono la gastronomia scienza a statuto accademico sono vari e complessi e attualizzano il pensiero di Veronelli, primo gastronomo moderno in Italia e anticipatore della percezione contemporanea di questa disciplina.